Art. 1 - Modalità formative
L'Associazione “Circolo Freud” opera essenzialmente con due modalità formative: l'insegnamento pubblico ed il lavoro individuale.
Art. 2 - Gli insegnamenti pubblici
a. Modalità d'insegnamento
L'insegnamento pubblico si effettua a più livelli, attraverso l'organizzazione di corsi e seminari, introduttivi o di ricerca più avanzata; rientra in questa prima modalità anche l'organizzazione di convegni, mostre, concerti, ed altre attività simili. Alcuni corsi o seminari che vertano su temi di particolare rilievo socioculturale potranno svolgersi secondo le modalità del volontariato e rivolgersi anche a non associati.
b. Gli insegnanti
Gli insegnanti dell'Associazione vengono scelti dal Consiglio Direttivo, eventualmente su suggerimento del Collegio dei Probiviri.
Ciascuno degli Insegnanti è responsabile del proprio insegnamento; tuttavia, al fine di favorire il raggiungimento degli scopi formativi dell'Associazione, egli dovrà tenere conto dei criteri generali d'insegnamento adottati in essa, accettando i suggerimenti del presidente e del Collegio dei Probiviri. Gli Insegnanti potranno anche non essere Associati dell'Associazione.
c. Attestati di frequenza
L'Associazione non rilascia nessun titolo che abbia valore di abilitazione allo svolgimento di nessuna attività. Potrà tuttavia rilasciare degli attestati di frequenza a quanti avranno seguito i suoi insegnamenti e le sue iniziative.
Art. 3 - I lavori individuali
a. I programmi di lavoro
Il nucleo del lavoro nell'Associazione è costituito dal lavoro individuale, che fa parte perciò dell'impegno di ciascun Associato. L'iscrizione come Associato non comporta l'adesione a nessuna teoria prestabilita, ma l'impegno a fare d'un singolo lavoro - nella teoria o nella pratica educative, culturali, artistiche, analitiche o sociali - una strada per l'individuazione d'un proprio singolare compito etico e formativo. A tale scopo, gli Associati s'impegnano a presentare i risultati del proprio lavoro, determinato nei termini esposti nello Statuto, nelle varie occasioni previste a questo scopo dall'Associazione (corsi, seminari, Gruppi di studio ecc.).
b. Gli interlocutori
Ciascun Associato potrà scegliere, per lo svolgimento del proprio lavoro, un Interlocutore. Questa decisione, pur non essendo obbligatoria, è fortemente auspicata. È compito degli Interlocutori non solo fornire agli Associati delle indicazioni tecniche o di competenza, ma soprattutto aiutarli a riconoscere qual è il punto individuante del loro programma.
c. Sospensioni concordate
Gli Associati potranno non assumere - temporaneamente e con scadenza determinata - specifici impegni di lavoro. Questa soluzione d'attesa può essere accettata, con l'accordo dell'Interlocutore, quando esigenze contingenti non consentano lo svolgimento di precise attività.
Art. 4 - I Gruppi
La formazione di Gruppi - organizzativi, di studio, analitici ecc. - rientra fra gli strumenti formativi dell'Associazione, e perciò possono liberamente costituirsi al suo interno.
Art. 5 - Gruppi organizzativi
I Gruppi organizzativi discutono le problematiche connesse con un campo d'intervento specifico dell'Associazione, e propongono al Consiglio Direttivo l'organizzazione di concrete attività - formative, analitiche o culturali -, relative ad esse, da inserire nei programmi annuali dell'Associazione. Essi segnaleranno la propria costituzione, attraverso il presidente, al Consiglio Direttivo, nel quale potranno essere rappresentati da un proprio componente, se il presidente e l'Assemblea degli Associati daranno parere favorevole. Essi affronteranno inoltre autonomamente, in accordo con il Consiglio Direttivo, tutti gli aspetti pratici ed organizzativi relativi allo svolgimento delle attività da loro proposte. I componenti dei Gruppi organizzativi devono essere Associati dell'Associazione.
Art. 6 - Gruppi di studio
I Gruppi di studio possono segnalarsi presso il Consiglio Direttivo. In tali casi verranno inseriti in un apposito elenco, pubblicato annualmente sul sito dell'Associazione e sull'apposito registro depositato presso la sede sociale. I Gruppi di studio renderanno conto del proprio lavoro o attraverso degli scritti - presentati all'assemblea dei soci-, oppure ancora con degli interventi nel corso degli insegnamenti pubblici dell'Associazione. Ciascun Gruppo di studio potrà designare un proprio Interlocutore, con le modalità segnalate in precedenza all'Art. 3.
Art. 7 - Sedi e attività
Pur avendo il Circolo Freud una sede istituzionale, è prevista la possibilità che esso abbia anche delle sedi ove le attività dei Gruppi di studio e le connesse attività di insegnamento pubblico potranno avere una continuità di lavoro.
In questo senso, nel rispetto dello Statuto e del Regolamento circa le comunicazioni ai Gruppi organizzativi (vedi Reg. art. 5), è fatto carico, a coloro che ne assumeranno l’impegno, di esercitare la piena rappresentanza dell’Associazione in ogni opportunità pubblica e istituzionale. Coloro che assumeranno questo/i impegno/i di lavoro ne risulteranno quindi interamente i responsabili in senso attivo e passivo.
Art. 8 - Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è composto dal Presidente, da un Segretario e da un Tesoriere. Il presidente potrà avvalersi della collaborazione di un Associato, il quale potrà assistere alle riunioni del Consiglio Direttivo stesso. La sua composizione potrà essere modificata per decisione dell'Assemblea degli soci. Il Consiglio Direttivo stabilirà i programmi degli insegnamenti pubblici, tenendo eventualmente conto dei suggerimenti dei Gruppi organizzativi. Sceglierà e nominerà anche gli Insegnanti, approvando le proposte dei Gruppi organizzativi, quando gli insegnamenti rientrino nel loro campo.
Art. 9 - Il Consiglio dei Probiviri
I Probiviri sono designati dal Consiglio Direttivo e dall'Assemblea dei soci e resta in carica 4 (quattro) anni. È compito del Consiglio, oltre a quanto previsto dall'Art. 17 dello Statuto, di vegliare sull'andamento complessivo dell'attività dell'Associazione, soprattutto tenendo conto dei suoi principi etici e della loro impostazione.
Art. 10 - L'Assemblea degli Soci
L'Assemblea dei soci, oltre a quanto previsto dall'Art. 12 dello Statuto, dovrà discutere gli insegnamenti dell'anno trascorso ed approvare il programma di quelli previsti per l'anno successivo, valutando l'impostazione generale della formazione nell'Associazione.
Art. 11 - Doveri e diritti dei soci
Gli Associati potranno intervenire e votare nelle Assemblee ordinarie e straordinarie.
Art. 12 - Le attività editoriali
Il bollettino periodico dell'Associazione è denominato in riunione plenaria dell'Assemblea dei soci e avrà validità illimitata fino a che non ne venga espressamente richiesto mutamento. La sua redazione è curata da un apposito Gruppo organizzativo.
Art. 13 - Compatibilità delle cariche
Ciascun Associato, nel caso che ve ne sia necessità, potrà svolgere contemporaneamente più funzioni o ricoprire più incarichi.
Art. 14 – Specificità della formazione psicoanalitica
L'Associazione organizza l'insegnamento della psicoanalisi in sintonia con lo spirito generale della trasmissione della psicoanalisi laica. La formazione psicoanalitica, dunque, non vuole essere altro che una particolare modalità della formazione individuale. Tutti i partecipanti alle attività dell'Associazione sono tenuti a considerarsi in formazione, dato che nessuno è formatore, se non nella misura in cui è anch'egli in formazione. L'Associazione pertanto è animata da un principio d'uguaglianza di gradus: infatti, anche se il Gruppo organizzativo assegna - e perciò riconosce - delle funzioni specifiche, previa approvazione dei competenti organi dell'Associazione (vedi Art. 2/B del regolamento generale, come quella d'insegnante dei corsi, tutte le attività sono animate dal principio che la gerarchia non è istituzionalizzabile.
Art. 15 – Lo psicoanalista
L'Associazione non rilascia alcun titolo abilitante all'esercizio professionale.
L'Associazione, altresì, fa proprie le indicazioni formative fornite da Sigmund Freud nello scritto “Il problema dell'analisi condotta da non medici” (in Opere vol.X, Bollati Boringhieri, 1978, Torino) e tutto il lavoro svolto sino ad ora dalla ricerca riguardante il significato della trasmissione e dell'esercizio della psicoanalisi laica (si faccia riferimento anche al lavoro compiuto da “Spazio Zero, Movimento per un'analisi laica” e al Parere Pro Veritate del Prof. Dott. F. Galgano pubblicato in “Freud e la psicoanalisi laica”, Thelema Edizioni, Milano 2000).
L'Associazione si riferisce anche al lavoro elaborato da Jacques Lacan, in merito alla trasmissione della psicoanalisi, che non può avvenire secondo le modalità dell'insegnamento universitario (si veda “Proposta del 9 ottobre 1967 sullo psicoanalista della scuola”, J. Lacan).
Art. 16 – Elenco degli psicoanalisti
L'elenco degli psicoanalisti dell'Associazione è costituito dagli Associati che richiedano di farne parte; tale elenco verrà stilato dal Consiglio dei Probiviri e verrà aggiornato ogni qual volta sia necessario. I requisiti per l'inserimento nell'elenco sono i seguenti:
Dichiarare di svolgere la funzione di psicoanalista, in tutte le modalità che tale pratica assume nell'interrogazione delle differenti forme cliniche.
Dichiarare di aver portato a termine la propria analisi.
Impegnarsi nello svolgimento di almeno una delle attività elencate nell'Art.3 dello Statuto dell'Associazione “Circolo Freud”.
Art. 17 - Varie
Per tutto ciò che non è specificato nel presente Regolamento generale, rimandiamo allo Statuto.