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Filosofia, istruzioni per l'uso

La filosofia serve a qualcosa?

Ingredienti e istruzioni per l'uso

 

Sappiamo che le radici della filosofia sono antiche come l'uomo e che esistono i filosofi da quando esiste il pensiero. Gli approcci e le modalità sono molto cambiati negli anni e hanno costituito moltissime strade diverse, nonostante questo, una sorta di luce comune ha illuminato l'irta via dei pensatori facendo sì che, dopo molti secoli, ci si possa riconoscere tuttora nella filosofia.

 

Ma tutte queste strade e tutto questo interrogarsi è servito e serve a qualcosa?

La filosofia ha un fine applicativo che non sia il solo interrogarsi?

 

Ci soffermeremo sulle relazioni che la filosofia ha stretto con le scienze e come una delle vie intraprese dai filosofi, quella analitica, abbia costruito le basi metodologiche per quella che possiamo considerare la scienza contemporanea, passando dalle hard sciences per giungere alle soft sciences.

 

Costruiremo un ponte che parte dagli ellenici, poggia un pilastro nel medioevo, un altro nel rinascimento per giungere, attraverso la rampa del '900, ad oggi.

 

DESTINATARI:

Alunni del terzo, quarto e quinto anno della scuola superiore.

 

FINALITÀ:

Permettere l'incontro tra il sapere che si sviluppa all'interno delle Associazioni Culturali presenti sul territorio e la formazione scolastica in un ottica di scambio e crescita reciproca.

 locandina filosofia-oggi

OBIETTIVI:

Proporre strumenti di utilizzo applicativo della filosofia in una prospettiva non solo riflessiva ma anche auto-poietica e costruttiva. Esplorare metodologie di ragionamento che intreccino il sapere dei filosofi con quello delle scienze al fine di generare una pratica di ragionamento e non solamente l'apprendimento di nozioni.

 

METODOLOGIA:

Lectio magistralis e pratica seminariale da proporre in aula magna.

Si utilizzeranno supporti audiovisivi e si affronterà la lezione in modo interattivo.

 

COSTI:

3 ore di lezione gratuite.

 

DATE:

Il progetto sarà realizzato negli anni scolastici 2012-13 e 2013-14

 

RESPONSABILE DEL PROGETTO:

dott.ssa A. Carrara (educatrice e psicopedagogista)

Ciclo di seminari sulle discipline psichiatriche

Università degli Studi di Bergamo

Dipartimento di Lettere e Filosofia - Scuola di Dottorato in Antropologia ed Epistemologia della Complessità

Centro di Studi Storici Transdisciplinari ISHTAR

INGRESSO LIBERO GRATUITO - APERTO A TUTTA LA CITTADINANZA

per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo secondo ciclo di Seminari in continuazione con i precedenti incontri tenuti dal settembre 2011 a marzo 2012 sulle discipline psichiatriche, si propone di riprendere e approfondire alcuni temi e alcune questioni emersi lo scorso anno, oltre che provare a ripercorrere il pensiero e il contributo fornito da alcuni pensatori e psichiatri italiani. A partire dagli anni sessanta, la riflessione di questi studiosi intorno alle liberamentepratiche della psichiatria, fornì un rilevante apporto teorico che contribuì a mettere radicalmente in discussione le concezioni fino ad allora prevalenti sulla malattia mentale e le conseguenti prassi e metodi di trattamento adottate nei riguardi delle patologie psichiatriche più gravi, come le psicosi e le sindromi schizofreniche e deliranti. La scelta degli autori è stata ispirata, oltre che dall'importanza dei loro notevolissimi contributi teorici per la comprensione delle diverse forme psicopatologiche dell’esistenza, dal loro incessante impegno volto a tentare di riformare e trasformare quelle consolidate concezioni orientate a mantenere una rassicurante separatezza fra la follia e la ragione, fra i pazienti e i cosiddetti sani. La loro speculazione ebbe come denominatore comune un fecondo atteggiamento critico nei riguardi dei modelli prevalenti intorno alla malattia mentale con la creazione d’innovative chiavi di lettura indirizzate a de-costruire il prevalente paradigma dell’esclusione e della reclusione, suggerendo conseguenti approcci ermeneutici rivolti a ritrovare un senso in quelle esperienze estreme dell’esistenza che sono nominate come follia. Sono stati invitati a riassumere i concetti più importanti elaborati da questi pensatori, loro allievi, collaboratori o amici che condivisero quello spirito di ricerca e le domande che tali autori si posero.

Sembra oggi assolutamente doveroso provare a ripercorrere e rilanciare quei contributi che rischiano di essere dimenticati, entro l’attuale predominio di un procedimento delle cure predisposto a divenire pericolosamente sempre più “tecnico”, smarrendo proprio quell’anelito ideale e umanistico rivolto a contrastare ogni approccio semplicistico e riduttivo, intenzionalità che costantemente spronò quegli studiosi e che rimane anche oggi requisito irrinunciabile e essenziale nell’approccio alle patologie della psiche. Il pensiero e le speculazioni di questi autori, che non mancarono di occuparsi approfonditamente degli aspetti antropologici ed epistemologici della cura e del senso della follia, peraltro ben si coniugano con le teorie della complessità che hanno in questi anni ispirato l’indirizzo di questo dottorato di ricerca.

Gli altri argomenti dei Seminari sono stati scelti tenendo conto delle indicazioni e dei suggerimenti forniti dai partecipanti al corso del primo anno, tentando di mantenere l’interesse per una riflessione e un dibattito che possa proficuamente interrogarsi sulle forme che assume la follia e sui suoi significati nonché sui fondamenti antropologici ed epistemologici che animano la ricerca delle più opportune forme della cura.

Programma:

Venerdì 10 maggio ore 14.30 - Se la diagnosi non è una profezia
prof. Giuseppe Dall'Acqua - Univesità di Trieste

Venerdì 14 giugno ore 14.30 - Italo Valent "Condividere la follia". Le ragioni della follia e la follia della ragione
prof. Graziano Valent - Università di Brescia

Terza giornata (data da stabilire) - Sartre, la psicoanalisi esistenziale e l'anti-psichiatria
dott. Giacomo Conserva - DSM Parma

Quarta giornata (data da stabilire) - Franco Basaglia e la psicoanalisi. Il concetto di inconscio collettivo e inconscio istituzionale
prof. Paolo Tranchina - Psicologia Concreta Firenze

Quinta giornata (data da stabilire) - Carlo Zapparoli "Ascoltare la follia, insegnare ad apprendere e la saggezza clinica"
dott.ssa Maria Clotilde Gislon - ISERDIP Milano

Sesta giornata (data da stabilire) - Vieri Marzi "Se non sei disposto a cambiare il mondo con lo psicotico non puoi curarlo"
prof. Alessandro Ricci - Università di Verona

Settima giornata (data da stabilire) - Follia e creazione. Il caso clinico come esperienza letteraria
prof. Pietro Barbetta - Università di Bergamo

Ottava giornata (data da stabilire) - Dalla catapulta ai neuroni specchio. Come le metafore della neurologia influenzano il pensare intorno al pensare
prof. Michele Capararo - Università Ca' Foscari Venezia

Nona giornata (data da stabilire) - Persona e malattia mentale. Terapia o cura? Quali tempi, quali luoghi, quali soggetti coinvolti?
dott. Giovanni Pezzani, dott.ssa Simona Gambara, dott.ssa Monica Moioli - Associazione Familiari e Associazione Volontari

Decima giornata (data da stabilire) - Phantastica umana. Elvio Facchinelli e la psicoanalisi
dott.ssa Andrée Bella - Università Bicocca Milano

Undicesima giornata (data da stabilire) - Sergio Piero e il metodo diadromico e delle antropologie trasformazionali
prof. Raffaele Galluccio - DSM Reggio Emilia

Counseling ad orientamento psicoanalitico

Al nostro interno, abbiamo dibattuto per più di un anno sulla specificità del counseling e i possibili intrecci con la psicoanalisi e siamo giunti a ritenere che una formazione psicoanalitica così come noi la proponiamo, abbia moltissime parti in comune con quella relativa al counseling (considerandolo ad orientamento psicoanalitico).
Sappiamo bene di non essere i primi ad accorgercene, d'altra parte nel Regno Unito, negli USA e in altre realtà, soprattutto anglosassoni, questi due mondi sono già intrecciati da tempo e proprio per questo riteniamo di poter immaginare la possibilità di costruire percorsi che si possano mischiare ed accreditare vicendevolmente. La differenza e forse anche la diffidenza, sta nell'uso dello stesso strumento teorico e dalla scelta della modalità di profondità da applicare al “gesto”.
Ci piace proporre a questo proposito la definizione di Sigmund Freud di psicoanalisi: “si tratta di un procedimento per l’indagine dei processi mentali che sono pressoché inaccessibili per altra via, di un metodo terapeutico fondato su tale indagine per il trattamento dei disturbi nevrotici e di una serie di concezioni psicologiche acquisite per questa via e che gradualmente convergono in una nuova disciplina scientifica” (S. Freud, OSF vol. IX, Bollati Boringhieri), per poter sottolineare come, nella formazione di un candidato, sia importante apprendere lo strumento psicoanalisi in questa versione tripartita.

 1)    il procedimento per l'indagine dei processi inconsci (non comune allo psicoanalista e al counselor)
 2)    il metodo terapeutico non sanitarizzato (non medico e non psicologico) ma trasformativo nel senso di una conoscenza di sé profonda e del proprio inconscio (non comune ai due professionisti ma appannaggio dello psicoanalista)
 3)    la serie di concezioni teoriche (comuni ad entrambi i professionisti, ognuno con i propri riferimenti)logo-shinui-100

Seguendo questa linea, abbiamo attivato una collaborazione e un dialogo continuo con Shinui - Scuola di Counseling Sistemico Pluralista di Bergamo (www.shinui.it), accreditata da Assocounseling.
Attraverso questo comune lavoro, proponiamo ai nostri candidati la possibilità di frequentare eventi formativi presso Shinui, concordati e costruiti attorno alla comune esigenza di confronto e attraverso una dialogo serrato tra l'approccio Sistemico Pluralista (Edelstein 2007) e quello psicoanalitico che l'Istituto di Alta Formazione propone.

Programma

650 ore in 3 anni - 217 ore ogni singolo anno

Suddivise in (sui tre anni):
450 ore Materie Teoriche
150 ore Tirocinio (Formazione Pratica)
50 ore Formazione Personale

Il Programma prevede alcune materie svolte nella sede di Brescia (via C. Cattaneo 76) e altre svolte nella sede di Shinui a Bergamo (via Divisione Tridentina 5).

Le materie proprie del Counseling svolte a Bergamo sono:

Storia del Counseling
Storia degli Approcci Sistemici
Etica e Deontologia nel counseling (martedì 11/03/2014 dalle 16.30 alle 20.30)
Genogramma

Modello sistemico pluralista
La narrazione nelle tecniche espressive non verbali
Modello milanese e narrativo
Modello sponda est
Residenziale: un weekend intero di 20 ore all'anno
Supervisione al terzo anno

 

Formazione in Counseling e in Psicoanalisi

Il candidato potrà decidere prima, durante o dopo se redimere la propria formazione in Counseling con il CCPC (Certificato di Competenza Professionale in Counseling) e procedere quindi alla regolare iscrizione presso il Registro Nazionale dei Counselor presso l'associazione di categoria di appartenenza.


Nel caso in cui lo decida
 1.    prima: compirà il percorso formativo seguendo le linee guida dell'ente accreditatore Assocounseling (il monte ore minimo necessario per la teoria, la pratica e la formazione personale).
 2.    durante: nel punto stesso in cui lo dichiarerà, sarà fatto il conteggio delle ore compiute rispetto alle linee guida dell'ente accreditatore, stabilendo a che punto del percorso è il candidato e cosa, eventualmente manca o ha in più.
 3.    dopo: automaticamente potrà richiedere il CCPC nel caso in cui abbia scelto nel proprio Piano di Studi le materie richieste dalle linee guida dell'ente accreditatore, altrimenti potrà integrare la formazione compiendo le ore mancanti.

La formazione psicoanalitica sussume quella in Counseling?
No! La può prevedere, integrare e viceversa. Un candidato che terminerà il percorso formativo presso l'Istituto di Alta Formazione in Psicoanalisi, avrà, probabilmente, compiuto alcuni studi in Counseling, ma non necessariamente, e viceversa. Questo mostra come i due percorsi possano essere intrecciati e collegati ma non sovrapposti e/o consecutivi.