Didattica

  • Stampa

"(...) voglio difendere la psicoanalisi dai medici e dai preti.
Vorrei consegnarla a una razza che ancora non esiste,
una razza di curatori di anime laici, che non abbiano
bisogno di essere medici e si autorizzino a
non essere preti"
(S. Freud, Lettera al Pastore Pfister, 1928)


Un pensiero fondante
Psicoterapia e/o psicoanalisi?
L'annoso problema delle relazioni tra queste due discipline risale ai primi anni del secolo scorso e lo stesso S. Freud si è trovato ad averci a che fare. Chiamato a dibattere sul tema nel 1926, per difendere T. Reik accusato di esercitare abusivamente la pratica medica, il fondatore della psicoanalisi scrisse un testo memorabile in proposito: “Die Frage der Laienanalyse” (la questione dell'analisi condotta dai non medici).
A partire da quel momento, la questione ha continuato a dividere e a creare reazioni da parte delle istituzioni. In Italia la regolamentazione dell'esercizio della psicoterapia si rifà alla nota legge 56/89 (legge Ossicini).
La regolamentazione della psicoterapia appunto! (a questo proposito si veda La questione della laicità della psicoanalisi)
Dall'approvazione della suddetta normativa, sono nate molte scuole di specializzazione in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico o, come a volte si semplifica, in psicoterapia psicoanalitica; cosa si propone quindi quest'altra scuola?
Essere una scuola altra.
Definire la formazione in psicoanalisi come scuola di specializzazione in psicoterapia, risulta essere errato nella definizione stessa. Questo non significa che la psicoterapia non abbia valore o che non possa fare tesoro del grande apporto teorico fornito dalla psicoanalisi, ma non può porsi come una declinazione della psicoanalisi stessa o, peggio, integrare la psicoanalisi come una propria tipologia di pratica.
Creare una scuola altra significa quindi proporre una formazione che possa passare attraverso la tappa della specializzazione in psicoterapia come uno (eventuale) dei passi da compiere e non come il solo, ricordando di non assimilare le due discipline e creando uno spazio che attraversi la riflessione sulla terapia solo come un effetto collaterale della pratica psicoanalitica e non come il fine ultimo del suo percorso.
Lo psicoanalista è quindi da solo con la propria verità di fronte ad un altro, con il quale dovrà arrivare alla sua (dell'altro) verità.
Ovviamente considerando il percorso formativo specificatamente legato alla conoscenza della psicoanalisi, l'approccio è fortemente imperniato sulla sue specifiche modalità: seminari attivi ed interattivi, gruppi clinici di supervisione, lavori individuali e di gruppo, equipe e discussioni cliniche, relazioni didattiche personali, psicoanalisi personale, condivisione del proprio lavoro su sé e sui propri casi e propone la scuola come luogo di incontro e di aggregazione culturale assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile, attraverso l'ideale dell'educazione permanente.

La storia della formazione in psicoanalisi è da sempre molto complessa e si è trovata spesso di fronte alla problematica di strutturarsi secondo principi dati dall'alto, spesso da un'istituzione ad essa estranea.
In Italia il dibattito che ha caratterizzato questa questione è partito molto tempo fa e si è parzialmente interrotto dopo l'approvazione della legge 56/89 (legge Ossicini), anche se tale legge si occupa della regolamentazione della professione di psicologo e della relativa specializzazione in psicoterapia.
Nei dibattiti parlamentari precedenti all'approvazione della legge, la questione della formazione in psicoanalisi, fu molto dibattuta e si decise di non inserirla nella legge per non snaturarne la specificità, rimandando ad altro tempo la possibilità di inquadrarne i percorsi.
Questa è la nostra proposta.

Percorso di studi
Il percorso scolastico ha una durata di almeno quattro anni e si articola in un'informazione teorica, una formazione pratica e, contemporaneamente attraverso una psicoanalisi personale e una psicoanalisi di supervisione, in accordo con gli orientamenti teorici della scuola.

Sono previste 1240 ore in almeno quattro anni, suddivise in:
200 ore di Psicoanalisi personale
640 ore di Informazione teorica
160 ore di Formazione pratica
240 ore di Psicoanalisi di supervisione

Per quegli allievi che abbiano acquisito all'interno di un altro istituto un insegnamento teorico e/o pratico, il Collegio dei Docenti può concordare abbreviazioni di corso secondo i seguenti criteri:

  • per gli allievi provenienti eventualmente da altri Istituti occorrerà che i corsi frequentati siano inerenti e coerenti con l'orientamento scientifico specifico della scuola
  • all'allievo viene riconosciuto il monte ore già svolto in altri corsi negli ambiti disciplinari corrispondenti a quelli previsti dalla scuola
  • l'effettiva comprensione teorica e pratica, nonché il livello di maturazione personale acquisiti vengono in ogni caso valutati attraverso colloqui inerenti gli ambiti disciplinari e formativi previsti, al fine dell'inserimento nell'anno di corso corrispondente alla formazione teorica e alla maturazione personale e professionale raggiunta, e al fine di riconoscere eventuali crediti formativi. Tali colloqui saranno tenuti da una Commissione ristretta di docenti, decisa dal Collegio dei Docenti.

L'attività didattica si svolge secondo un calendario prefissato annualmente e ha frequenza obbligatoria. Sono ammesse assenze che non superino il 10% del monte ore totale.
La scuola  ammette al massimo 20 allievi per ogni anno accademico.
Ogni studente è accompagnato per l'intera durata del percorso da un Tutor, con funzioni di verifica dell'esperienza di didattica in relazione al modello di formazione della scuola e di verifica e orientamento del percorso di studi.

Ogni anno accademico prevede almeno 310 ore così articolate:

Psicoanalisi Personale, 50 ore
Informazione teorica, 160 ore
Formazione pratica, 40 ore
Psicoanalisi di supervisione individuale, 60 ore

Eventuale tirocinio presso centri clinici o studio privato, 100 ore

Requisiti di ammissione

a) Laurea triennale in qualsiasi disciplina (o cultura equipollente dimostrabile attraverso pubblicazioni, insegnamenti, collaborazioni magistrali o altro, sarà valutata dal Collegio Docenti la presentazione di un proprio curriculm vitae)

b) Almeno 22 anni (al fine di avere un'ipotetica maturazione esperienziale adatta ad un impegno di indagine personale e relazionale)

I cinque pilastri

Crediamo che la tradizione e la storia della psicoanalisi si attesti nel riconoscere i seguenti “pilastri formativi”:

1. Psicoanalisi personale
2. Informazione teorica
3. Formazione pratica
4. Psicoanalisi di supervisione
5. Formazione permanente

Il percorso per divenire psicoanalista si è da sempre configurato come una formazione di prima istanza e non come specializzazione di qualche altra pratica o disciplina, quindi necessita di una via propria. Questo non significa naturalmente che non si possano proporre standard minimi di accesso o percorsi formalizzabili, ma si necessita che questi percorsi non siano misurabili nella loro durata o efficacia.
A questo proposito si ritiene che gli standard minimi adottabili siano di carattere puramente culturale, in quanto lo psicoanalista svolge una professione intellettuale ad alto valore aggiunto, quindi prevede una solida base culturale.

Diploma e titoli

L'organizzazione dell'Istituto ha la caratteristica di prevedere un percorso a rete orizzontale e che permette di incrociare le strade di ognuno attraverso dei nodi (si veda il Programma)
La lunga tradizione della psicoanalisi stabilisce con molta chiarezza che non esiste la possibilità per un'istituzione di dare il Diploma di Psicoanalista a nessuno, quindi nemmeno il nostro Istituto si arroga tale diritto, questo però non significa che non sia possibile creare un contenitore entro il quale il candidato possa crescere e giungere al momento della propria autorizzazione, che farà da sé ma anche con gli altri.
La scuola ritiene che il titolo di psicoanalista non sia decretabile a priori da un'istituzione (a questo proposito si veda la teorizzazione di S. Freud) ma che passi attraverso un proprio riconoscimento di ruolo che permetta all'analista di autorizzarsi a porsi in quella precisa posizione asimmetrica; solo attraverso un lungo lavoro di formazione personale e di gruppo, l'analista può giungere a dirsi tale, considerando che la propria autorizzazione sarà passibile di non essere accolta dagli altri (a questo proposito si veda la teorizzazione di J. Lacan).
A partire da questi presupposti il candidato affronterà un percorso suddiviso in due grosse parti: l'Informazione Teorica e la Formazione Pratica mentre contemporaneamente si svolge la Psicoanalisi Personale (se non già svolta precedentemente) e la Psicoanalisi di supervisione individuale.

La scuola non considera il diploma di specializzazione in psicoterapia (nemmeno quello ad orientamento psicoanalitico) un punto di arrivo nella formazione psicoanalitica e nemmeno un titolo abilitante a sentirsi psicoanalista, bensì lo considera eventualmente un passo, peraltro non necessariamente attinente alla disciplina psicoanalitica, ma sufficientemente contiguo per essere eventualmente parte del percorso di studi.

1. Informazione teorica

Definiamo così tutto il campo degli insegnamenti teorici, impartiti attraverso più modalità (seminario, lezione frontale, conferenza, etc.) e che caratterizzano l'apprendimento di nozioni. È nostro avviso che il candidato debba poter affrontare questa parte del percorso con la massima flessibilità e con l'impegno a costruire un proprio curriculum di studi in modo assolutamente personale.
Questa possibilità è garantita dalla stesura del proprio Piano di Studi attraverso la scelta dei corsi da seguire.
L'Istituto offre un'ampia scelta di materie di studio che spaziano nel campo della scienza e della tecnologia ed attraversano il panorama umanistico. Tutto questo è fattibile anche grazie alla collaborazione con altri istituti, associazioni, università e altre realtà formative.
Nello svolgersi del percorso di Informazione Teorica, il candidato avrà modo di confrontarsi con il Collegio Docenti attraverso degli esami-simposio che avranno l'obiettivo del confronto intellettuale sulle nozioni apprese.

Seminario Annuale Monografico

Ogni anno l'Istituto organizza e promuove un seminario annuale monografico che fa da cardine per tutta l'attività sociale e didattica, per questa ragione è considerato fondamentale per tutti i candidati. Questa attività è alla base dell'Informazione Teorica.
Per approfondire leggi qui...

Il Piano di Studi

La stesura del Piano di Studi per almeno quattro anni deve avvenire entro l'inizio di ogni anno accademico (entro e non oltre la fine di settembre) e può essere cambiato, previa approvazione del Collegio Docenti, all'inizio di ogni anno successivo.

Solamente due materie sono obbligatorie (oltre al Seminario Annuale Monografico):

Storia della psicoanalisi
Metapsicologia comparata (teorie psicoanalitiche a confronto)

Tutte le altre materie potranno essere scelte liberamente, senza preclusioni o propedeuticità.

Insegnamenti:

1. psicologia generale
2. psicologia dello sviluppo
3. tecnica e clinica psicoanalitiche
4. filosofia analitica
5. storia del mito e delle religioni
6. sociologia
7. antropologia culturale
8. elementi di psichiatria
9. epistemologia e ricerca in psicoanalisi
10. sviluppi recenti della psicoanalisi
11. pedagogia psicoanalitica (con riferimenti specifici alla psicoanalisi)
12. etnoclinica
13. stiamo attivando collaborazioni con altre scuole di psicoanalisi per seminari presso la loro sede

Le modalità di trasmissione degli insegnamenti sono realizzate attraverso il metodo del seminario, del gruppo di lavoro e delle ricerche personali. Tutte le attività di carattere teorico saranno corredate da discussioni interattive tra le parti in formazione, rispettando a pieno l'idea che docenti e allievi partecipino entrambi ad un progetto di formazione continua; tutti questi dibattiti confluiranno in relativi lavori redazionali a disposizione di tutti gli altri allievi della scuola.

Tutor
Ogni allievo manterrà un contatto privilegiato con un proprio mentore per poter discutere il proprio percorso di studi, secondo modalità e tempi concordati in modo assolutamente specifico (ogni tutor non può avere più di dieci allievi da seguire).

2. Formazione pratica

L'insegnamento pratico consente agli allievi, attraverso una maturazione graduale e complessa, di affinare la sensibilità all'ascolto del paziente e la comprensione del transfert e del contro-transfert. Il percorso scolastico offre il massimo spazio alla riflessione e alla supervisione del caso clinico, al lavoro sull'osservazione clinica, all'analisi della domanda di aiuto, alla propria corretta istituzione del campo psicoanalitico, all'apprendimento della conduzione del colloquio clinico e del progetto analitico.

Rispettando la tradizione psicoanalitica riteniamo che un candidato debba affrontare un percorso di formazione ove metta sé al centro del lavoro, ove, come soggetto, affronti sul campo le questioni di cui si occupa o si è occupato da un punto di vista teorico.
Le modalità previste per la realizzazione di questo obiettivo sono molteplici ma hanno come denominatore comune il fatto di porre il candidato nella posizione di "chi fa".
Alcune di queste attività sono:

  • gruppi di ricerca
  • gruppi di studio
  • stesura di testi
  • presentazione pubblica di comunicazioni a carattere di conferenza o simili
  • tutto ciò che il candidato potrà proporre al Collegio Docenti nella direzione di farlo soggetto della propria formazione

Verrà chiesto ad ogni candidato di affrontare questo percorso formativo in base alle proprie aspirazioni e interessi, evitando il più possibile le forzature. È buona pratica riportare a tutti gli altri colleghi candidati la propria esperienza sul campo, attraverso gruppi di lavoro che testimonino l'esercizio della funzione psicoanalitica in estensione. Consideriamo quest'assunzione di ruolo, una declinazione della Formazione Pratica perché pone il candidato nella posizione di maestro, permettendo la circolazione del sapere nell'ottica della condivisione. Le modalità con cui questo potrà giocarsi saranno le stesse della Formazione Pratica stessa.

All'interno di questa parte è contenuta l'Osservazione Infantile, periodo in cui il candidato potrà assistere alle dinamiche dello sviluppo psico-sessuale dei bambini all'interno di strutture come asili nido e scuole per l'infanzia oppure all'interno del proprio ambiente familiare. Sarà cura dell'Istituto fornire gli accordi con le strutture nel caso il candidato non proponga delle proprie istituzioni desiderate.

2.1 Supervisione di gruppo

Per tutta la durata del percorso sono previste supervisioni cliniche di gruppo, nelle quali gli allievi discutono di casi clinici (o propri o di letteratura), condotte da un supervisore della scuola, coprendo tutto il percorso di studio
La Supervisione di gruppo non può in alcun modo escludere la psicoanalisi di supervisione che è a carattere personale.
Per approfondire leggi qui...

2.2 Tirocinio (eventuale)

L'attività di tirocinio, guidata da un tutor, viene effettuata nell'ambito di centri clinici psicoanalitici o nell'ambito privato. Ha la finalità di consentire all'allievo di confrontare la specificità del modello teorico dell'Istituto con la domanda articolata dell'utenza e di acquisire esperienze di intervento in situazioni di necessità.
N.B. Il Tirocinio avverrà dal momento in cui il candidato si sarà autorizzato come psicoanalista e avrà ricevuto l'assenso dagli altri colleghi; in questo senso non è predeterminabile l'inizio di tale attività.

2.3 Psicoanalisi personale

L'Istituto si basa sulla definizione data da S. Freud della psicoanalisi come “di un procedimento per l’indagine dei processi mentali che sono pressoché inaccessibili per altra via, di un metodo terapeutico fondato su tale indagine per il trattamento dei disturbi nevrotici e di una serie di concezioni psicologiche acquisite per questa via e che gradualmente convergono in una nuova disciplina scientifica” (S. Freud, OSF vol. IX, Bollati Boringhieri).
L'Istituto ritiene inoltre che non sia eticamente corretto imporre all'allievo la necessità di una psicoanalisi personale condotta presso l'Istituto stesso, tuttavia sottolinea saldamente l'obbligatorietà di intraprendere un percorso psicoanalitico personale al fine di esperire il processo trasformativo correlato a quello formativo. Sarà libera scelta dell'allievo ove condurlo e con chi, previa dichiarazione pubblica della suddetta scelta e dell'attestazione delle almeno 50 ore annuali. La scuola si preoccuperà invero di rintracciarne i riverberi esperienziali e formativi all'interno di tutte le attività, così da poterne discutere fattivamente.

2.4 Ammissione ed esami-simposio

Per accedere all'Istituto è richiesto almeno un colloquio con un docente incaricato dal Collegio Docenti di cui non è garantito l'esito positivo.
Al termine di ogni anno accademico sono previsti esami definiti simposio per caratterizzarne l'aspetto di condivisione delle nozioni e delle esperienze apprese durante il percorso scolastico. Il fine di codesti esami simposio non è solo valutare l'efficacia dell'apprendimento dell'allievo, ma permettere al corpo docente di apprendere a propria volta il percorso in-formativo e formativo del discente. Contestualmente sarà depositato un elaborato scritto da parte del candidato.

2.5 Rivista editoriale

L'istituto possiede ed utilizza una rivista come organo di informazione editoriale del lavoro intellettuale in fieri presso la scuola. I candidati saranno coinvolti indirettamente nella redazione attraverso la pubblicazione dei lavori presentati durante il percorso scolastico. Tale rivista sarà consultabile online sul sito dell'Istituto oppure sarà possibile averne copia cartacea richiedendola allo specifico servizio di “stampa a richiesta”.

2.6 Piano di studi

Lo svolgersi degli insegnamenti sarà organizzato sulla base di un piano di studi che lo studente dovrà redarre all'inizio del suo percorso accademico, ne farà quindi presentazione al docente responsabile che insieme allo studente stesso ne esaminerà gli eventuali punti deboli; questo piano sarà rivedibile ogni anno attraverso la stessa procedura di presentazione.
Questa organizzazione prevista è mirata alla garanzia di un percorso formativo personalizzato e che si attagli il più possibile al desiderio del candidato, in ottemperanza al concetto fondante che la psicoanalisi sia una formazione di prima istanza e che preveda l'assunzione di responsabilità del candidato del proprio percorso formativo.

Formazione Permanente (per-formazione)

La partecipazione attiva alla vita associativa e culturale dell'Istituto è considerata parte integrante del percorso formativo, riconoscendo nel confronto uno strumento necessario per poter continuare a compiere la funzione psicoanalitica.
Ci proponiamo a questo proposito come luogo di incontro e di esercizio della propria formazione, costituendoci come piattaforma intellettuale, esercitata attraverso la scrittura sulla nostra Rivista, attraverso la comunicazione di propri lavori di ricerca o studio, attraverso l'organizzazione di gruppi di lavoro, attraverso la supervisione o qualsiasi altro strumento già in atto o da costruirsi sulla base del proprio desiderio e in accordo con gli altri.

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to Twitter